Futur-e: cosa succederà alle vecchie centrali elettriche Enel?

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Il mercato dell'energia elettrica è molto cambiato nel corso dell'ultimo secolo. Le fonti di energia che, all'inizio del 900, venivano utilizzate per alimentare le fabbriche erano ai tempi efficienti, ma erano anche molto inquinanti, e questo in passato non era percepito come un problema, mentre oggi è uno dei più importanti in assoluto. Così molte centrali elettriche dotate di impianti datati ma che, soprattutto, fanno uso di materie prime ad oggi troppo costose oltre che inquinanti, diventano man mano sempre meno competitive e questo porta ad una riduzione del loro carico di lavoro e alla successiva chiusura. Molti degli impianti che ad oggi sono nel nostro paese, che si possono vedere anche dalle strade, sono ormai non più funzionanti, in alcuni casi anche da più di 10 anni, ma questo non significa che non abbiano comunque dei costi di mantenimento, costi che si ripercuotono sulle tariffe elettriche. La maggior parte di queste centrali sono di proprietà di Enel Energia, che da qualche tempo ha dato il via ad un progetto che si chiama Futur-E. Un progetto che in base alle necessità delle (per ora) 23 centrali elettriche italiane da smantellare, per lo più alimentate a carbone, punta a riconvertirle in centrali elettriche di tipo diverso, ad esempio per la produzione di energia verde, ma anche per attività di altro tipo, come la conversione in centri commerciali. Progetti che contribuirebbero non solo a riutilizzare edifici già presenti, ma anche ad azzerare i costi di mantenimento ed abbassare globalmente il costo dell'energia elettrica nel quale i cittadini pagano anche la manutenzione di questi "impianti fantasma". In alcuni casi, quando gli impianti si trovano all'interno di una città, le idee sono quelle di riconvertire le aree in parchi giochi e centri commerciali, per restituire il territorio ai cittadini; in altri casi, come quello di Piombino limitrofo ad un'area WWF, si pensa alla conversione in un edificio ecocompatibile. Per adesso i progetti non sono ancora chiari per tutte le centrali, ma per ognuna deve ovviamente essere studiata una soluzione diversa; visti gli impianti di immagazzinamento già presenti, ad esempio, sarà possibile modificare solamente la parte relativa alla produzione, mantenendo (e quindi facendo tornare produttiva) la parte che riguarda la distribuzione. L'energia potrebbe essere prodotta da una fonte rinnovabile, come il vento oppure il sole, grazie all'eolico e al fotovoltaico. Il progetto Futur-E è quindi un progetto interessante, di cui peraltro si sono complimentati anche gli americani (che da questo punto di vista sono messi peggio di noi), che mira a riutilizzare questi impianti per la produzione di luce, ma anche per farlo in modo moderno e compatibile con il mondo di oggi, così diverso dagli anni in cui quelle centrali furono costruite.

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