L’impegno italiano per lo sviluppo della banda larga: parla giacomelli

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Il 14 luglio a Firenze si è tenuto un incontro presso l’amministrazione regionale toscana sul tema della banda larga (con particolare riguardo alle offerte internet casa) e ultralarga. In tale occasione, il sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico con delega alle telecomunicazioni - Alessandro Giacomelli – non ha girato intorno alla questione, affermando chiaramente che per lo sviluppo della banda larga in Italia serviranno almeno 5 miliardi di euro, che andranno inseriti nel fondo «Sviluppo e coesione» dei prossimi anni. Nonostante i gestori italiani propongano offerte sempre più accattivanti e agilmente visionabili sui vari comparatori online come il nostro, l’Italia fa ancora da fanalino di coda in Europa per la copertura digitale con banda larga. Soltanto pochi mesi fa, infatti, i vertici di Bruxelles hanno giudicato nettamente insufficiente il piano del Governo italiano per lo sviluppo delle reti di nuova generazione, un progetto che prevedeva uno stanziamento di circa un miliardo di Euro. Per arrivare, entro il 2020, all'obiettivo europeo di possedere linee di almeno 30 megabit al secondo sarà dunque necessario un intervento deciso da parte dello Stato: la via tracciata dall’Unione Europea richiede una copertura con banda larga del 50% della popolazione entro il 2017 e del 100%, appunto, entro il 2020. L’Italia paga un pauroso ritardo sullo sviluppo della banda larga – ha detto sempre Giacomelli – e crediamo che il gap con il resto dell'Europa si possa superare solo lavorando sulle sinergie tra governo centrale e territori, le Regioni in particolare. Il nostro paese, infatti, presenta ancora oggi zone definite “aree a fallimento di mercato” proprio perché non ancora coperte dalla banda larga. Sono tali le zone più periferiche, ma non è questo l’unico problema: i fondi stanziati ad oggi dal Governo pare non siano sufficienti per favorire lo sviluppo delle reti di nuova generazione. Il sottosegretario punta soprattutto sull’imminente decreto “Sblocca Italia”, un provvedimento annunciato a fine maggio da Renzi e destinato a rilanciare grandi investimenti: secondo Giacomelli, il nuovo decreto conterrà un pacchetto di norme volto ad agevolare la posa della fibra, la predisposizione dei nuovi edifici alla connettività e la creazione di uno sportello unico per gli operatori del settore. Con questo decreto si mettono a disposizione agevolazioni fiscali fino al 50% per gli operatori oltre che un “catasto delle reti” per mappare la aree cablate e quelle non ancora coperte, con l'obiettivo di evitare inutili ridondanze (e dunque sprechi) negli investimenti. Un’ulteriore risorsa di importanza centrale sarà inoltre il Fondo Sviluppo e Coesione e, infine, il semestre di presidenza europea dell’Italia, ossia un’eccellente occasione per proporre un aggiornamento delle politiche degli aiuti per il digitale.

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