Smaltimento pannelli solari fotovoltaici

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Chiunque decida di dotarsi di un sistema fotovoltaico, prima o dopo finisce per porsi la domanda che riguarda i costi per smaltire i pannelli fotovoltaici quando questi sono giunti alla fine del loro ciclo di utilizzo. La domanda è un po' in anticipo sui tempi visto che la loro durata arriva a 25 anni. Bisogna partire dalla considerazione che comunque si tratta di componenti che sono quasi per intero riciclabili. Le filiere già in atto per il trattamento e lo smaltimento per questo genere di rifiuti sono perfettamente adeguate. Controllo funzionamento pannelli fotovoltaici

I consorzi di smaltimento

A smaltire i pannelli solari sono i consorzi che hanno aderito al sistema di smaltimento pannelli solari ai sensi di un disciplinare tecnico specifico pubblicato da GSE (Gestore dei servizi energetici). Il meccanismo è particolare e tende a tutelare l'ambiente dal cattivo smaltimento. Coloro che hanno beneficiato del famoso Conto Energia dovranno provare al GSE di aver provveduto allo smaltimento secondo quanto previsto dalle istruzioni di smaltimento per i pannelli incentivati, al fine di ottenere la quota economica. Funziona così: a partire dall'undicesimo anno di vita del pannello solare acquistato con il piano incentivi dello Stato, il GSE inizia a trattenere una quota di incentivi (vedi I, II, III Conto Energia) che mette a garanzia del futuro smaltimento del pannello solare esaurito. La quota messa da parte viene restituita all'utente solo quando avrà provato di aver smaltito il pannello fotovoltaico secondo quanto previsto, fornendo le prove entro sei mesi dallo smaltimento. Esiste quindi una documentazione prevista per questo caso da compilare con l'aiuto del consorzio di smaltimento designato. Sono esclusi dal meccanismo appena citato gli impianti che hanno aderito al IV e V Conto Energia, il motivo è perché hanno già aderito al consorzio che effettuerà questa lavorazione di recupero, in maniera gratuita.

Smaltimento pannelli solari, la normativa di riferimento

I pannelli fotovoltaici sono trattati alla stregua dei rifiuti provenienti dai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). La normativa a cui fare riferimento è quella del 28 marzo 2014, decreto legge n.49/2014, dove per la prima volta sono stati inseriti anche i pannelli fotovoltaici. Tenendo in considerazione quanto già detto per lo smaltimento dei pannelli solari esauriti che prevedono un meccanismo di tutela per l'ambiente premiando chi dimostra l'avvenuta osservanza in materia di smaltimento rifiuti, occorre ora verificare cosa dice il decreto legge per i cosiddetti RAEE

Le specifiche per lo smaltimento previste per i RAEE

La normativa è precisa nel prevedere a chi e come si applicano i diversi casi. Si fa distinzione tra impianti fotovoltaici vecchi per uso domestico e sotto una certa capacità produttiva. Nel primo caso ci si riferisce ai Vecchi impianti fotovoltaici domestici. Se sono al di sotto della potenza di 10kWp, vengono considerati dei rifiuti RAEE domestici. Sarà il produttore dell'impianto fotovoltaico a farsi carico delle necessarie operazioni di smaltimento. L'utente dovrà quindi contattare il produttore che dovrà provvedere al ritiro ed allo smaltimento senza costi per l'utente. Per gli impianti con potenza superiore o uguale a 10kWp immessi sul mercato entro il 12 aprile 2014, lo smaltimento è ancora a carico del produttore ma solo se contestualmente viene deciso di acquistarne uno nuovo. Se non ci dovesse essere il rinnovo con un altro impianto allora sarà l'utilizzatore a dover contattare il Consorzio indicato dal GSE per lo smaltimento. Nell'ultimo caso si individuano gli impianti con potenza superiore o uguale a 10kWp immessi sul mercato dopo il 12 aprile 2014. In questo caso si è semplificato il meccanismo e si è deciso che sarà sempre a carico del produttore effettuare il ritiro e lo smaltimento dei pannelli solari esauriti, proprio come si fa per la procedura degli impianti ad uso domestico.