Tensione di fornitura, livelli di tensione elettrica e range di variazione

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In questo articolo ci occuperemo dei livelli più tecnici della fornitura dell'energia elettrica che arriva nelle nostre case. Cercheremo così di capire molte delle definizioni che troviamo in bolletta e, nel momento in cui dobbiamo aumentare (o diminuire) la potenza elettrica di casa, ad esempio per l'installazione di un condizionatore, le cose che ci vengono dette dall'operatore dell'energia elettrica che rifornisce la nostra zona. Capiremo quindi che cos'è la tensione elettrica, quali valori può raggiungere nel nostro paese e quali sono i range tollerabili, cioè il valore minimo e massimo oltre i quali è possibile sporgere reclamo al fornitore.

Quali livelli di tensione elettrica della rete italiana?

I livelli di tensione vengono identificati con le sigle BT, MT, AT, AAT associati a questi valori di tensione di alimentazione:

  • BT (bassa tensione) tensioni fino a 1.000 V;
  • MT (media tensione) tensioni da 1.000 V fino a 35.000 V;
  • AT (alta tensione) tensioni da 35.000 V fino a 150.000 V;
  • AAT (altissima tensione) tensione superiore a 150.00 V.

Come faccio a capire il livello ed il valore di tensione della mia fornitura elettrica?

Le forniture di energia elettrica per uso domestico solitamente sono in BT (bassa tensione) monofase con tensione 230V o trifase con tensione 230/400V, comunque la tensione di fornitura è un dato riportato nella bolletta di fornitura di energia elettrica.

Quali le tolleranze nel caso di fornitura 230/400V?

Per motivi tecnici (caduta di tensione sulla linea elettrica) il valore della tensione non è sempre uguale a quello nominale (230 o 400V), questo può variare entro il limite del 10%, in più o in meno, del suo valore nominale.

Range di variazione per tensione 230V

Nel caso di tensione a 230V, l'intervallo consentito è compreso tra 207 e 253V.

Range di variazione per tensione 400V

Per una tensione di 400V, invece il range è 360-440V

Cosa fare in caso di tensione fuori range tollerabile?

Bisogna fare una segnalazione al proprio fornitore di energia elettrica, che a sua volta comunicherà l'anomalia al gestore di rete (oggi il gestore di rete non coincide con il fornitore di energia elettrica). Poi quest'ultimo deve verificare e ripristinare le condizioni minime imposte per legge.