Connessione impianto fotovoltaico: iter ordinario o semplificato?
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Nel momento in cui si decide di installare un impianto fotovoltaico a servizio della propria casa, la prima cosa da fare è capire quali sono le autorizzazioni da richiedere agli enti e/o alle pubbliche amministrazioni,nonché quali comunicazioni è necessario inoltrare preventivamente. Solo in seconda battuta ci si potrà concentrare sulle modalità effettive di connessione alla rete e l’iter da seguire. Ecco allora che, è bene distinguere tra i piccoli impianti posizionati sui tetti, siano essi domestici piuttosto che industriali e quegli impianti, invece, di grandi dimensioni, oppure da installare in aree vincolate. Nel primo caso è sufficiente inoltrare una semplice Comunicazione preventiva all’Ufficio Tecnico del Comune, mentre nel secondo caso l’iter autorizzativo può rivelarsi decisamente più lungo e complesso. In particolar modo, a partire dal 22 novembre 2015 per la connessione della maggior parte degli impianti fotovoltaici domestici si può contare sulla cosiddetta “Procedura Semplificata“, un iter autorizzativo decisamente più semplice, veloce ed economico, che ha consentito di snellire non poco le procedure a tutto vantaggio dell’utenza. Con questa procedura rispetto al passato si è ridotta di molto la quantità di dati ed informazioni da trasmettere alle Amministrazioni ed ai soggetti interessati, poiché vi è uno scambio di informazioni diretto tra Comuni, Gestori di rete e GSE. L’intero processo è stato razionalizzato ed è attuabile attraverso il sito del Gestore di rete, che diventa di fatto l’unico interlocutore diretto dell’utente finale, tramite un’interfaccia informatica unica. Non sempre però è possibile far ricorso a questa agevolazione e dunque è bene capire innanzitutto quando si può aderire alla procedura semplificata e quali sono invece quei casi che ne restano esclusi: per poi capire come procedere praticamente in un caso e nell’altro.
1. Quando si può beneficiare dell’iter semplificato e quando non è possibile
La procedura semplificata, sebbene possa applicarsi alla stragrande maggioranza degli impianti domestici di nuova installazione, in taluni frangenti non può essere sfruttata. Vediamo allora di elencare puntualmente i requisiti necessari per poter intraprendere tale iter, che devono essere soddisfatti tutti contemporaneamente.
- L’impianto da installare deve venir installato presso utenti che già dispongono un’utenza elettrica attiva in bassa tensione, ovvero va allacciato ad un contatore già esistente.
- L’impianto deve venire tassativamente installato sulla copertura dell’edificio che servirà, impiegando pannelli in aderenza al tetto o integrati allo stesso.
- L’impianto da realizzare deve avere una taglia con potenza inferiore o uguale alla potenza già disponibile in prelievo per l’utenza esistente.
- L’impianto fotovoltaico che si desidera installare non deve avere una taglia con potenza nominale superiore a 20 kWp.
- Per l’impianto da installare, contemporaneamente alla richiesta di installazione, deve anche venir inoltrata domanda al GSE per l’allacciamento in rete con il regime di “Scambio Sul Posto” tramite l'area clienti del GSE.
- Non deve esserci nessun altro impianto di produzione di energia elettrica sullo stesso punto di prelievo e connesso alla medesima utenza elettrica.
- L’area in cui si trova l’abitazione non deve essere soggetta a vincolo di alcuna natura.
Attenzione perché l’iter semplificato non può trovare in alcun modo applicazione per tutti quegli impianti che siano già stati realizzati, anche se non sono ancora stati autorizzati ed allacciati alla rete. Anche per i piccoli impianti che, ad esempio, vengono a trovarsi all’interno di una zona vincolata del centro storico, o che ricadono in una fascia di rispetto di qualche tipo; così come per quei pannelli che non vanno installati in copertura, bensì piuttosto in un angolo del giardino, non è possibile beneficiare dell’iter semplificato.
2. L’iter semplificato in breve
L’iter semplificato, come già accennato, consiste in una procedura on line, basata sulla compilazione del cosiddetto Modello Unico, facilmente reperibile sul sito del gestore di rete. Questo modello è suddiviso in due parti distinte, entrambe da sottoscrivere a cura del soggetto richiedente. La prima va compilata nel momento in cui si decide di installare un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione ed inoltrata al gestore prima di dare inizio ai lavori. La seconda, invece, serve a completare la procedura già avviata con la PARTE I e dunque va inviata al termine dei lavori. Alla prima parte del modulo, va allegata copia del documento di identità del richiedente ed uno schema elettrico unifilare dell’impianto, redatto e firmato a cura di un tecnico abilitato. Entro 20 giorni lavorativi dall’invio della PARTE I del Modello Unico, infatti, il gestore è tenuto ad effettuare tutte le verifiche del caso e l’iter semplificato viene effettivamente avviato senza problemi. Attenzione, però, perché anche in questi frangenti è possibile che l’Enel (o chi per esso) richieda l’esecuzione di lavori di rete per poter effettivamente allacciare l’impianto e in caso lo comunicherà al "soggetto richiedente", sottoponendogli un preventivo di spesa. L’utente, pagando subito il 30% dei costi previsti può a tutti gli effetti dare avvio all’installazione del proprio impianto. La cosa importante da sottolineare è che a questo punto è il Gestore di rete ad interagire in ogni fase con il GSE, Terna ed il Comune, nonché ad addebitare direttamente al soggetto richiedente gli oneri per la connessione. Una volta portati a termine i lavori l’utente trasmette al gestore di rete la seconda parte del Modello Unico, il regolamento di esercizio che questo gli ha inviato debitamente sottoscritto, nonché gli allegati richiesti. In questo modo dichiara di aver preso visione e di accettare le clausole presenti nel contratto per l'erogazione del servizio di scambio sul posto, fornito dal GSE. Il gestore di rete nel giro di 10 giorni al massimo procede all’attivazione dell’impianto di produzione, recandosi sul luogo in cui è stato realizzato l’impianto, previo appuntamento. Tutto è pronto e attivo ed ancora una volta è il gestore di rete a farsi carico delle fasi finali burocratiche. L’utente dovrà solo conservare tutti i documenti ricevuti da questo tramite PEC.
3. In cosa si differenzia l’iter tradizionale rispetto a quello semplificato?
La differenza sostanziale tra l’iter semplificato e quello tradizionale sta nel fatto che aderendo al secondo (come appena visto) l’utente si relaziona, on line e tramite PEC, sempre solo con un unico interlocutore, ovvero il gestore di rete. Sarà poi quest’ultimo ad inoltrare al comune ed al GSE la modulistica necessaria per avviare, così come per portare a compimento la pratica e mettere effettivamente in esercizio l’impianto. È ovvio, dunque, che l’iter semplificato comporta non solo una riduzione dei costi e dei tempi necessari, ma anche un minor aggravio in termini di oneri e di attenzione da parte del singolo utente, che dovrà però necessariamente optare per il cosiddetto Scambio sul Posto e non potrà invece ricorrere al Ritiro Dedicato. L’iter ordinario di fatto è molto simile, ma è l’utente che deve farsi carico di ogni passaggio personalmente, perdendo tempo e soprattutto rischiando di sbagliare.
4. Concludendo
Come avrete capito, per l’allacciamento in rete di nuovi impianti fotovoltaici domestici nella maggior parte dei casi è possibile aderire alla procedura semplificata, che effettivamente agevola non poco nel disbrigo delle pratiche. Non vi resta dunque altro da fare che capire se il vostro caso, per un motivo o per l’altro, rappresenti un’eccezione e poi procedere di conseguenza. In chiusura vi ricordo che l'impianto fotovoltaico non fa parte degli impianti fai da te, quindi è importante affidarsi ad una ditta abilitata ai sensi del DM 37/08, che ad ultimazione lavori rilascerà la dichiarazione di conformità.