Sicurezza email: come difendersi da virus, pishing ed email dannose
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In questo articolo andremo ad occuparci di una questione, riguardante la sicurezza informatica, importante già da diversi anni a questa parte: parliamo di messaggi di posta elettronica, e anche se con i device odierni la situazione è migliorata parecchio, ci sono una serie di pericoli a cui bisogna comunque fare attenzione. La possibilità di avere internet mobile ovunque, e di essere connessi alle Connessioni Wi-Fi in ogni momento, apre infatti la strada a potenziali rischi.
Vediamo a cosa dobbiamo stare attenti quando ci arriva una mail che non è proprio il saluto di un amico che si trova in vacanza...
Virus, worm e programmi malevoli
Il promo problema, che poi è anche il più grave, era molto più diffuso qualche anno fa di adesso, ma non è ancora stato completamente eliminato. Parliamo di virus, in particolare di worm, programmi che una volta avviati, a nostra insaputa, inviano delle mail con copie di loro stessi ai nostri contatti di posta elettronica, ovviamente dopo averci danneggiato il computer.
I programmi malevoli, i virus, sono in grado di girare solitamente su PC Windows, a volte anche su Mac, ma hanno una costante: il messaggio deve essere letto perché il codice malevolo si avvii. Per cui, se ci rendiamo conto che un messaggio ha un nome ed un mittente strani, non apriamolo dal programma del nostro computer ma dal web client (insomma, dal sito gmail.com, o hotmail.it e via dicendo).
Da lì gli allegati malevoli non potranno avviarsi a meno che li scarichiamo, ma visto che i web client hanno integrato un antivirus ci avvertiranno subito del pericolo.
Aprendo le mail da dispositivi iOS, come Android, non si corrono pericoli in quanto non viene avviato il codice per computer.
Email degli amici che non quadrano
Ricollegato al discorso immediatamente precedente, se vi arriva una mail da un mittente strano e con un oggetto strano, fate quanto detto prima. Ma fatelo anche se vi arriva una mail dal vostro amico Mario Rossi che avete visto ieri sera, a cena: potrebbe esser stato infettato da un worm che si è auto replicato.
Non prendiamocela con lui ma, anzi, avvertiamolo di scansionare il suo computer con un buon antivirus.
Email di occasioni da prendere al volo
Del tutto innocue, ma che racchiudono un risultato truffaldino, sono le mail delle offerte. Una bella vacanza, ultimi due giorni per prenotare, prenotazione con carta di credito, transazione e... chi si è visto si è visto. I soldi sono spariti e niente vacanza.
Prima di recarvi su un sito proposto da una mail con un'occasione da prendere al volo, contattate quantomeno telefonicamente l'agenzia che vi propone il viaggio o il prodotto, ed informatevi sulla veridicità dell'annuncio, prima di inviare soldi a chissà chi.
Lo spam
Lo spam non è, di per sé, una truffa, ma è una cosa molto fastidiosa perché in pratica intasa la nostra casella mail di messaggi indesiderati. Ovviamente bisogna fare una differenza tra "Spam" e "Newsletter"; le prime sono proprio mail indesiderate, le seconde sono siti a cui siamo iscritti volontariamente che inviano di tanto in tanto alcune email; se nel caso non fossimo interessati possiamo chiedere gentilmente di farci rimuovere dalla newsletter.
Lo spam vero e proprio sono mail che arrivano senza il nostro consenso. Ogni volta che arriva un nuovo mittente, dobbiamo inserirlo tra gli "spammer" (è possibile farlo dai client web di posta elettronica, quindi da siti come gmail.com, tiscali.it, alice.it e così via) in modo che le mail dei mittenti indesiderati finiscano immediatamente nel cestino senza intasare la nostra casella di posta elettronica.
Il phishing
Ultima metodica, ma non per importanza, tra quelle truffaldine è il Phishing: è molto diffuso, anche se si spera sempre che le persone abbiano capito di non caderci.
Si parte dal presupposto che Apple, Google, Poste Italiane, le Banche, Findomestic non chiedono mai i nostri dati per posta elettronica. Arriva una mail dove vengono richiesti nome utente e password del conto corrente per evitare, ad esempio, il blocco del conto stesso, con il link a un sito che somiglia, ma non è, quello ufficiale. Siti come poste-italiane.it, poste.italiane.it, posta.it, non sono poste.it, che è il sito ufficiale.
Che comunque mai richiede le password dei nostri conti: al massimo ci chiede di recarci nell'ufficio postale, o in banca, o comunque in filiale. Mai fornire dati sensibili a link che ci sono arrivati via mail. Nel dubbio, contattiamo telefonicamente i responsabili del servizio che ci daranno tutte le informazioni.
Google ti è amico
Questa panoramica vale per i metodi truffaldini attualmente esistenti, ma non è da escludere che in futuro ne appaiono di nuovi: quando qualcosa che arriva per email è strano, o non ci torna, copiamo l'indirizzo del mittente, o l'oggetto, o ancora il numero telefonico proposto e incolliamolo su Google.
Se si tratta di una truffa troveremo tantissime informazioni inserite da altri utenti che ci sono passati, e magari caduti, prima di noi: non facciamo i piccoli eroi, ma cerchiamo sempre su Google quando qualcosa non ci quadra.