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AEEGSI: nuove regole per il dispacciamento elettrico
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Dal 1 Agosto 2016, l'Autorità Garante per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) ha introdotto una serie di nuove regole relative al controllo del mercato del dispacciamento dell'energia elettrica, una delle voci presenti nelle bollette che fa aumentare il costo finale al cittadino (scopri qui cos'è il dispacciamento elettrico) e che è stata oggetto di contestazioni in questo periodo.
Perché questo nuovo provvedimento?
In questi ultimi mesi, sono state scoperte alcune azioni "improprie" da parte di alcuni operatori per l'energia elettrica che modificavano lo scostamento presente tra i consumi stimati per il dispacciamento e quelli oggettivi al fine di trarne un vantaggio economico; che si si converte in svantaggio per il consumatore finale che dovrà pagare bollette più care.
Alcune associazioni di consumatori hanno chiesto l'annullamento dell'aumento tariffario al TAR della Lombardia, che ha accolto l'istanza e ha fatto revocare la delibera dell'Autorità relativa ai prezzi di dispacciamento del trimestre, in corso.
Come si modificavano i costi del dispacciamento?
E' emerso che alcuni distributori acquistavano dell'energia ulteriore per poi rivenderla in caso di mancanze, andando così ad aumentare la differenza tra il costo dispacciamento stimato e quello effettivo.
Con un esempio banale, compravano dieci mele, due le mettevano da parte e poi le rivendevano quando c'era carenza di mele (per capire), una cosa vietata perché per lo stato non è vantaggioso, anzi è oneroso, immagazzinare le mele, che poi sono l'energia stessa.
Le azioni dell'Autorità AEEGSI
Da tutta questa vicenda, proprio per contrastare in futuro questo comportamento l'Autorità ha modificato la normativa, vietando di mettere in atto questa pratica, oltre a prevedere delle sanzioni economiche, evitando così questi comportamenti scorretti che gravano sulla bolletta del consumatore finale.
Per quanto riguarda la sospensione cautelare della delibera 354/2016 da parte del TAR Lombardia, l'Autority propone, attraverso l'Avvocatura dello Stato, istanza di revoca dello stesso decreto in quanto si basa di un provvedimento messo in atto senza ascoltare la controparte, cioè l'Autority stessa.
Comunque al momento gli aumenti di cui alla delibera 354/2016 rimangono congelati.