Codice Migrazione: A Cosa Serve e Dove Trovarlo


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Se sei insoddisfatto della tua linea telefonica o ADSL/fibra e vorresti cambiare operatore, il codice di migrazione o codice segreto (una sequenza alfanumerica, riportata in bolletta) è l'unico strumento che ti aiuterà nelle pratiche di trasferimento. Proseguendo nella lettura scoprirai dove e come puoi trovarlo velocemente, oltre alcuni consigli nel caso in cui la migrazione (quindi cambio operatore) non andasse a buon fine. A conclusione ti segnalerò le migliori risorse per trovare la migliore tariffa internet e telefono di oggi.
Migrare da TIM - Telecom Italia: come reperire il “Codice segreto”?
Se sei cliente di TIM e vuoi cambiare operatore, il codice di migrazione è denominato codice segreto ed è riportato da Telecom Italia sia nel conto online via Internet, sul sito 187, all’interno dell’area clienti riservata che nel conto cartaceo. Il codice segreto viene riportato nella prima pagina del Riepilogo dei Costi, in alto a destra, sotto il Codice Fiscale, sopra l’importo da pagare. Per Telecom Italia si parla più propriamente di codice segreto perché al codice di migrazione è abbinata un'ulteriore combinazione alfanumerica finale, che serve a garantire l’effettiva volontà dell’utente a cambiare operatore. Se avessi bisogno di assistenza, il numero da chiamare è il 187 oppure invia un form o avvia una chat tramite il servizio clienti TIM.
Migrare da Windtre: come reperire il codice di migrazione (dicitura “C.M.”)?
Se sei cliente Windtre e vuoi cambiare operatore, devi visionare la sezione “dettaglio costi” della fattura e, all’interno della voce “telefono e internet”, trovi i dettagli dell’offerta che hai in essere. Accanto al numero di telefono, troverai il codice c.m. (codice di migrazione) che dovrai comunicare al nuovo operatore. Se avessi bisogno di assistenza, il numero da chiamare è il 155; oppure collegati alla pagina contatti Windtre dove trovi il servizio clienti online.
Migrare da Vodafone: come reperire il codice di migrazione?
Se sei cliente di Vodafone e vuoi cambiare operatore, il codice di migrazione è riportato nella sezione “riepilogo condizioni e costi dei piani tariffari”. Qui, troverai un’ulteriore sezione dedicata alla ADSL dove sarà riportato il codice di migrazione. Se avessi bisogno di assistenza, il numero da chiamare è il 190; oppure - se sei registrato - invia una segnalazione dal sito Vodafone. In alternativa puoi contattare il numero del servizio clienti Vodafone.
Codice di migrazione Tiscali
Se sei un cliente di Tiscali e vuoi cambiare operatore, il codice di migrazione è riportato nell’ultima pagina della fattura dove troverai la sezione “codici di migrazione”, qui troverai anche il codice tecnologia che determina gli importi dovuti per la risoluzione del contratto. Se avessi bisogno di assistenza, il numero da chiamare è il 130, digitando le seguenti opzioni 3 - 1 - n. telefonico sul quale è attivo il servizio+ # - 3. In alternativa, puoi recuperare il codice migrazione di Tiscali direttamente online, accedendo a MyTiscali, l'area clienti online.
Migrare da Fastweb: come reperire il codice di migrazione?
Se sei un cliente di Fastweb e vuoi cambiare operatore, il codice di migrazione è riportato nella seconda pagina della fattura, nell’apposito box “codice di migrazione”, dove appunto troverai la dicitura dedicata. Se avessi bisogno dell'assistenza del servizio clienti Fastweb, è sufficiente contattare il numero da chiamare è il 192 193; se registrati al sito, https://www.fastweb.it/myfastpage/accesso/?DirectLink=/myfastpage/assistenza/assistente-online/#sez_contratto
Codice di migrazione TeleTu
Se sei un cliente Teletu e vuoi cambiare operatore, il codice di migrazione è riportato nella seconda pagina della fattura, nella sezione della “Tele2informa”, in fondo alla pagina. Se avessi bisogno di assistenza, il numero da chiamare è il 848 99 1022; tramite internet.
Come si compone il codice di migrazione?
Il codice di migrazione è un codice alfanumerico composto da un numero variabile di caratteri che va da 7 a 18. I numeri e le lettere non sono casuali (ovviamente), ma identificano l'operatore di partenza, identificano in modo univoco quella che è la nostra linea e anche la tecnologia che abbiamo per parlare e navigare. Qualcuno, poi, ha due codici di migrazione piuttosto che uno solo: quando, infatti, le due linee (voce e dati) utilizzano tecnologie diverse tra loro, saranno generati due codici diversi che sono differenti di solito solo per l'ultima cifra, che identifica appunto la tecnologia. Ad esempio, i due codici possono terminare per 001 e 002 rispettivamente, ad identificare che ci sono due tecnologie diverse. Una curiosità? Niente affatto, perché questa differenza che può sembrare minima può portare a seri problemi nel cambio dell'operatore, in cui si trovano molte persone che vorrebbero effettuare una migrazione ma sono, di fatto, impossibilitati a farla. I problemi derivano dalla scarsa conoscenza delle tecnologie telefoniche e anche da una mancata informazione quando si stipula inizialmente il contratto con l'operatore; le informazioni tecniche di solito non vengono lette (perché sono, appunto, troppo tecniche) e questo porta ai problemi che vediamo qui di seguito, che vengono fuori in corso di migrazione tra operatori.
Perché non sempre il codice di migrazione è valido?
Se ottenere il proprio (o i propri, come vedremo tra poco) codice di migrazione è semplice, come abbiamo visto prima, molto più complicato può essere utilizzarli: infatti, non sempre gli operatori riescono a "migrare", se ci sono differenze tecnologiche che rendono impossibile la migrazione di tutte le linee o di parte delle linee che abbiamo. Mi spiego meglio: il codice di migrazione non è altro che un codice identificativo, che serve a far capire al nuovo operatore che quella linea è la nostra. E' un po' come il numero di targa della macchina. Ma se quella targa corrisponde ad un'auto smantellata, è chiaro che non posso venderla anche se ho il numero di targa corretto: questo succede anche con gli operatori telefonici. Se, infatti, per la linea telefonica la migrazione funziona praticamente sempre, perché per il nuovo operatore è possibile d'ufficio cambiare, appunto, il fornitore del servizio telefonico, per altri tipi di servizio e in particolare per internet potrebbe non essere così, perché tutto dipende dalla tecnologia con cui si attiva la connessione dati. Per questa, infatti, ci sono diverse possibilità (ISDN, Fibra ottica, ADSL) e alcune connessioni, soprattutto la Fibra, sono private, non sono statali come succede con le linee telefoniche. In altre parole, se (facciamo un esempio) io ho una linea telefonica Fastweb, che comprende anche la Fibra Ottica, e voglio passare a Telecom, con una tariffa (conveniente) che comprende anch'essa telefono e Fibra Ottica, la migrazione non sarà possibile per internet. Questo perché per il telefono si può passare facilmente da Fastweb a Telecom, perché il passaggio è fatto d'ufficio sulla rete di proprietà dello Stato, mentre le fibre ottiche, essendo private del singolo operatore, non possono migrare, perché la nostra connessione deve fare proprio un percorso diverso, passando fisicamente dalle linee Fastweb a quelle Telecom. E se noi abbiamo attiva la linea Fastweb, possiamo passare a Telecom solamente la connessione voce, non la Fibra perché, per casa nostra, è già "occupata" dalla Fibra di Fastweb. Non è una situazione affatto semplice da risolvere, e spesso le persone si trovano "incastrate" in una cosa del genere perché non lo sanno e fanno prima la procedura di migrazione per poi scoprire che solo una parte del loro servizio può migrare, l'altra invece no.
Cosa devo fare se non riesco a migrare?
Le soluzioni sono due, e la prima è certamente migliore ma, cosa importantissima, deve essere fatta prima di iniziare la procedura di migrazione, pena trovarsi inaspettatamente senza servizio (di solito senza internet) anche per un mese.
- Quando troviamo un'offerta interessante, è opportuno chiamare l'operatore nuovo (cosa che già si fa, di solito) e chiedere, oltre alle classiche informazioni sui costi e sui tempi di attivazione, anche se la migrazione è possibile. Per farlo bisogna indicare l'operatore attuale, nell'esempio di prima Fastweb, e le ultime tre cifre del codice, o dei codici, di migrazione. Non bisogna comunicare tutto il codice (perché è segreto e personale, non va comunicato tutto) ma solo queste due parti che permetteranno all'operatore di dirci se effettivamente la migrazione è possibile oppure non è possibile, o anche se è possibile solo in parte (si può migrare il servizio voce, ma non internet). In questo caso bisogna prima chiedere la cessazione della linea all'operatore con cui siamo, quindi in un secondo momento aderire alla nuova offerta. Controlliamo se "il gioco vale la candela", considerando anche che ci sono dei costi per la disdetta della linea che abbiamo, da conteggiare.
- La seconda soluzione, la peggiore, è scoprire tutto quando ormai abbiamo fatto la procedura. Nel contratto (nuovo) viene indicato che cosa succede se la migrazione non dovesse andare a buon fine: di solito, viene attivata solamente una nuova linea voce che è attiva entro poco tempo, ad una tariffa standard (che è scritta sul contratto, di solito è meno conveniente dell'offerta a cui eravamo interessati) mentre per internet il nuovo operatore chiede la disdetta per poi attivare una nuova linea. Un processo che può essere molto lungo e, soprattutto, è inaspettato e rischia di far trovare la persona (o l'ufficio) improvvisamente senza internet per molto tempo. Assolutamente, in questo caso non aspettiamo la richiesta di cessazione da parte del nuovo operatore ma mandiamola noi stessi quanto prima, per evitare che i tempi si allunghino ancora di più!
Purtroppo, l'errore in questo caso è stato fatto all'inizio, non successivamente, ed è importante non trovarci imbrigliati in questa situazione ed informarci sempre bene prima del fatto che la migrazione sia possibile o meno. Se non fosse possibile, dobbiamo prepararci ad affrontare la procedura di disdetta, che sarà lunga e anche fastidiosa, "tamponando" nel frattempo con internet mobile, per continuare a navigare. Purtroppo è uno dei problemi principali che i clienti hanno e che gli operatori non hanno troppo interesse a risolvere, per evitare di perdere il cliente, ma averne consapevolezza è il primo passo per riuscire ad evitarlo o, quantomeno, ad affrontarlo nel modo più indolore possibile.
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